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In ricordo del Prof Guglielmo Gargani (1925-2019)
Il 16 Maggio 2019 è mancato il prof Guglielmo Gargani lasciando una grande tristezza in coloro che lo hanno conosciuto e che hanno collaborato con lui perché per tutti noi non è stato solo un maestro, uno scienziato ma è stato anche un amico , una persona di cui ci si poteva fidare.
La sua carriera si è svolta interamente a Firenze dove ha insegnato Microbiologia alla Facoltà di Scienze e Statistica Medica, Microbiologia e Microbiologia Clinica alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Fu nominato Professore Straordinario di Microbiologia nel 1973, Professore Ordinario di Microbiologia nel 1976, Professore Ordinario di Microbiologia Clinica nel 1990 e Professore Emerito nel 1999.
Le sue ricerche si sono indirizzate a vari campi della Microbiologia.
In campo batteriologico si è occupato prevalentemente del genere Brucella approfondendone gli aspetti tassonomici, epidemiologici, immunologici e patogenetici. Ha perfezionato la metodologia per queste ricerche presso il Laboratorio Centrale Veterinario di Weybridge (Gran Bretagna) e in seguito ha allacciato collaborazioni nazionali e internazionali che lo hanno portato a far parte di comitati internazionali [WHO/FAO, IAMS (International Association Microbiological Societies), CEC (Commission of European Community)] per lo studio di questi microrganismi.
In campo virologico ha studiato i marcatori degli stipiti di virus poliomielitico in relazione all’epidemiologia. I suoi principali interessi sono stati però in campo micologico. Le sue prime ricerche riguardanti la Micologia Medica risalgono agli anni ‘50 del secolo scorso e può essere considerato, assieme al prof. Aldo Mazzoni, un pioniere in questo ambito. Fin da quei lontani anni si è occupato di micosi opportuniste (prevalentemente da Candida albicans) in seguito a trattamenti antibiotici. Nel 1959 ha perfezionato la sua preparazione in questo settore presso il Central Bureau voor Schimmel Kulture di Baarn (Olanda) e l’Institut Pasteur di Parigi in cui ha intessuto rapporti di amicizia e di collaborazione con prof.ri E. Drouhet , F. Mariat e G. Segretain soprannominati affettuosamente “i tre moschettieri”.
I suoi maggiori studi riguardano i generi Candida e Cryptococcus soprattutto in relazione a problemi di virulenza. Al riguardo ha sviluppato, oltre alle note metodiche sugli animali da laboratorio, modelli sperimentali su linee cellulari stabilizzate; mediante microscopia elettronica ha chiarito alcuni aspetti dell’attacco di C. albicans a cellule in vitro e alla mucosa vaginale di topolina. Ha effettuato inoltre ricerche sulla sensibilità agli antibiotici di stipiti di C. neoformans e di varie specie del genere Candida. Per molti anni ha portato avanti la tipizzazione morfologica, antigenica e genomica di stipiti di C. neoformans. Dal 1975 al 1987 ha fatto parte del Comitato Direttivo della Società Italiana di Microbiologia e ne ha curato la sezione di Micologia. Dal 1972 al 1996 divenne membro del Consiglio direttivo dell’ Associazione Microbiologi Clinici Italiani, con carica di vicepresidente dal 1993 al 1995. Fu fondatore nel 1989 dell’Associazione Italiana di Micopatologia (AIMP) di cui fu presidente fino al 1992, anno in cui l’AIMP si fuse con la Società Italiana di Micologia Umana e Animale (SIMUA), dando origine alla Federazione Italiana di Micopatologia Umana e Animale (FIMUA). Molti di noi, in particolare coloro che sono stati inizialmente suoi studenti e successivamente suoi collaboratori, ricordano con molta nostalgia il modo signorile, ma sempre affabile e pronto al dialogo, con cui effettuava lezioni e partecipava a convegni. Non dimenticano, inoltre, la grande onestà con cui conduceva le varie ricerche e ne pubblicava i risultati raggiunti. Era un grande piacere parlare con lui perché infondeva tranquillità ed era sempre pronto, ma mai invadente, a dare consigli e suggerimenti in campi che spaziavano dalla ricerca, all’insegnamento, alla storia, alle opere d’arte.
Inerentemente alle opere d’arte, ci fa piacere ricordare che fu membro del Consiglio Scientifico del Centro di Studio del CNR sulle cause di deperimento e sui metodi di conservazione delle opere d’arte. Per l’attività svolta per la salvezza delle opere d’arte durante e dopo l’alluvione di Firenze del 1966, ha ricevuto la medaglia d’argento ai Benemeriti della Scuola, dell’Arte e della Cultura.
Elisabetta Faggi
